A 28 anni diventa imprenditore con il sostegno del Comune

Massimo Causero ha vinto una borsa di studio presentando un piano innovativo Dopo la laurea ha coronato il sogno che aveva da bambino: vivere di agricolturaÈ partito con un sogno coltivato fin da bambino, vivere d’agricoltura. Poi, messa in tasca la laurea in viticoltura ed enologia all’Università di Udine, è arrivata la giusta opportunità con il progetto del Comune di Tavagnacco, “Labor.comm”.

È una iniziativa finalizzata all’inclusione lavorativa di giovani da 16 a 35 anni che gli ha dato coraggio, contatti e formazione per realizzare il suo desiderio. Massimo Causero, 28enne di Tavagnacco, ha da pochi mesi aperto l’azienda vitivinicola “Tralci di vita”, a Torreano, in via Ronchis.Tre ettari e mezzo di terreno coltivabile, alberi da frutto a volontà, viti che gli danno modo di produrre dieci varietà di vino. «Sin da quando ero all’asilo tormentavo i miei genitori per fare l’orto, volevo fare l’agricoltore – racconta il giovane, classe 1991 –. Ho studiato agraria a Cividale e poi ho proseguito all’università». Nel 2015 l’amministrazione comunale presenta il progetto d’innovazione – in collaborazione con Aracon, Ditedi, Cna, Confcommercio, Confartigianato e Confesercenti – e Massimo è uno dei vincitori della borsa di studio da 3.300 euro. «Hanno scelto il mio progetto, la realizzazione di una fattoria didattica all’interno di un’azienda agricola sostenibile – aggiunge Massimo –. L’esperienza mi ha consentito di conoscere esperti, di scoprire cosa significa realizzare un business plan e di mettermi in contatto con realtà importanti nel settore. È stato utile e mi ha dato coraggio». Da settembre, con la fidanzata Maria Chiara, gestisce l’azienda. «È rivolta all’ottenimento di un prodotto di nicchia, che rispetta l’ambiente e conserva la sua autenticità – spiega ancora Causero –. Nel nome, “Tralci di vita”, è racchiuso il senso di tutto questo. La vite crea i tralci che portano le gemme, queste ultime danno il frutto, che è la vita. Vita che sarà anche la nostra». Massimo, che presto passerà all’imbottigliamento del suo vino, ha mille idee da sviluppare. Sono previsti, nel rispetto di quello che era il progetto originario, un orto con prodotti a chilometro zero, l’ampliamento dell’area coltivata a ulivi e la trasformazione dei frutti dei diversi alberi presenti, per preparare le conserve che farciranno i dolci, serviti a colazione in un futuro Bed & Breakfast. «Ci stiamo facendo conoscere: la voglia di crescere è tanta», conclude Massimo. Anche l’amministrazione comunale è orgogliosa di tale successo. «Ci eravamo dati l’obiettivo di monitorare la situazione una volta conclusa l’esperienza con Labor.comm – commenta l’assessore alle politiche giovanili Giulia Del Fabbro – e ci fa piacere sapere che le attività svolte siano servite a realizzare l’idea progettuale dei partecipanti: continueremo in questa direzione, collaborando con tutte le realtà che possono essere d’aiuto a far sviluppare le idee dei ragazzi». 

Margherita Terasso
Messaggero Veneto del 20/03/2019

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