Prestento rifiorisce per il perdon
Prestento rifiorisce per il perdon
TORREANO. Torna ad essere il paese dei fiori di carta, Prestento, per la ricorrenza della Madonna del Perdon: oggi si rinnoverà infatti una tradizione radicata e suggestiva, che ogni anno anima il terzo fine settimana del mese di settembre ravvivando il borgo con migliaia e migliaia di corolle colorate, appunto, realizzate a mano, con un paziente lavoro di mesi, dalle donne del posto. L'usanza risale al 1895, ed è ascrivibile a un episodio molto particolare: aggredito brutalmente da un paesano, il parroco di Prestento decise di perdonare quel gesto di violenza e, per dare un rilievo pubblico e simbolico al fatto, istituì la Festa del Perdon, stabilendo di celebrarla nella ricorrenza della Madonna Addolorata. Da allora ogni settembre la processione con la statua lignea della Vergine conclude, la domenica pomeriggio, un triduo di preghiera. Tutto questo nella singolare e incantevole cornice di un paesino addobbato in ogni dove da fiori delle più svariate specie, da ghirlande che adornano finestre e cancelli, da archi posizionati sulle vie: innumerevoli, minuscole opere d'arte, cui è dedicata anche una mostra. Ed ecco, dunque, il programma della giornata di festa, organizzata dalla parrocchia: si inizierà alle 11, con una messa solenne celebrata da monsignor Igino Schiff e cantata dal coro "Voci Nuove", gruppo di bambini di tutto il Comune di Torreano. Seguirà l'apertura del fronte enogastronomico: nei chioschi bibite e griglia. Alle 16 prenderà il via la solenne processione per le vie di Prestento, accompagnata dalla Banda di Orzano che un'ora più tardi, alle 17, si esibirà in un concerto. Alle 18, ancora, estrazione della tombola e poi avanti, fino a tarda sera, con i festeggiamenti. «È una bella e sentita tradizione - commenta il sindaco di Torreano, Paolo Marseu -, che si fonda sul puro volontariato e sulla grande disponibilità di tante donne del paese, che hanno cura di tramandare di generazione in generazione l'arte della creazione dei fiori di carta. L'auspicio, naturalmente, è che questa usanza resti stabile nel tempo». (l.a.)
Messaggero Veneto - 20 settembre 2009 pagina 10 sezione: UDINE