Caritas, triplicate le richieste di aiuto
Messaggero Veneto - 22 gennaio 2010 pagina 10 sezione: GORIZIA
CIVIDALE. Richieste d'aiuto triplicate, nell'arco di pochi mesi: il consuntivo dell'attività 2009 della Caritas foraniale di Cividale è un'eloquente cartina tornasole del difficile momento economico. Se già nel 2008 il Centro di ascolto dell'organismo assistenziale aveva registrato, rispetto all'anno precedente, un sensibile incremento d'utenza, nel 2009 si è assistito a un'autentica impennata. Oggi sono 151, in città, i nuclei familiari che chiedono sostegno alla Caritas. Alcuni lo fanno saltuariamente, ma si tratta di una minoranza: 118 famiglie, in netta prevalenza italiane - altro elemento che segna una radicale inversione di tendenza rispetto al passato -, hanno la necessità fare tappa al Centro d'ascolto con cadenza periodica. Il numero delle persone che gravitano attorno allo "sportello" supera di gran lunga - come riportato nell'ultimo numero del bollettino parrocchiale - le 300 unità. Dei citati 118 nuclei familiari (parecchi con bambini piccoli), 73 sono italiani. Hanno bisogno di generi alimentari, ma spesso anche di capi di vestiario; 26 famiglie, per un totale di 60 individui, necessitano invece di medicinali, assegnati alla Caritas dal Banco Farmaceutico così come dal Banco alimentare del Friuli Venezia Giulia provengono i viveri. Le richieste, però, sono aumentate a tal punto che i rifornimenti garantiti mensilmente da queste due realtà non sono più sufficienti: sia medicine che cibi, così, vengono integrati con acquisti, cui la Caritas provvede utilizzando le offerte raccolte durante i funerali celebrati in città. Ma non basta, perché in base alle domande sarebbero necessarie disponibilità maggiori. Di qui l'invito alla comunità cividalese: contributi, anche piccoli, in generi alimentari o in denaro sarebbero molto importanti. Più italiani che stranieri, si diceva: sono persone che provengono dalla forania di Cividale (in buona parte dal territorio comunale ma pure da centri del circondario, come Prepotto, Torreano, Moimacco, Premariacco) e da quella di San Pietro al Natisone, cui fanno capo i Comuni delle Valli del Natisone. Alla base delle richieste d'aiuto stanno situazioni di difficoltà conseguenti, nella maggioranza dei casi, alla perdita del posto di lavoro; tante persone si trovano in cassa integrazione, altre devono fare i conti con pensioni talmente esigue che arrivare alla fine del mese risulta impossibile. Gli stranieri, invece, hanno provenienza varia: si spazia dai Paesi dell'ex Jogoslavia alla Romania, a diversi Stati africani. Obiettivo primario del Centro d'ascolto della Caritas, operativo in piazza San Francesco (dal 2000) e che non eroga contributi in denaro, è indirizzare gli utenti, con una capillare rete di collaborazioni attivate sul territorio, al superamento delle rispettive situazioni di disagio. Lucia Aviani