Raid notturno dei vandali, distrutte 187 piante di vite
Presi di mira due filari in un’azienda. Persi sette-otto quintali di uva. Il sindaco Sabbadini: «Addetti ai lavori preoccupati». Il caso dei cani avvelenati.
Due interi filari di viti brutalizzati, con il metodico, impietoso taglio dei tralci: nemmeno una delle 187 piante che compongono la doppia, lunga fila presa di mira è stata graziata. Un colpo di forbice dietro l'altro, secco, deciso, nel punto esatto in cui dal fusto partiva il ramoscello pronto a germogliare. È successo a Torreano – Comune in cui la coltivazione dell'uva rappresenta la seconda risorsa, dopo la pietra piasentina –, dove ormai dilaga la paura del vandalo in azione. A subire il raid è stato l'imprenditore agricolo Maurizio Iacuzzi, titolare dell'omonima azienda. La brutta sorpresa è arrivata la mattina di qualche giorno fa: recandosi, come d'abitudine, nei suoi vigneti, l'uomo si è imbattuto in uno scenario di devastazione. Tantissimi ramoscelli di vite che aveva piegato solo poche ore prima, con cura meticolosa, penzolavano recisi. Tradotto in termini pratici, ciò significa «sette-otto quintali di uva persi». «Per non pensare, poi – aggiunge, sconcertata, la vittima del blitz –, a tutto il lavoro preparatorio, al tempo che ha richiesto». Tempo, appunto: per recuperare, adesso, ci vorrà un anno intero. «Per questa stagione - spiega il coltivatore - le piante sono irrimediabilmente rovinate. Non produrranno nulla. Bisognerà attendere i tralci della prossima». Sospetti ci sono, fa intuire Iacuzzi, che ha sporto denuncia ai carabinieri della stazione di Torreano e che per tutelare la sua proprietà (circa tre ettari) si è visto costretto a programmare l'installazione di un sistema di videosorveglianza. «Qualche avvisaglia – racconta – c'era stata prima dell'episodio: per cinque giorni consecutivi ho trovato, di mattina, slegati i tralci che avevo fissato il pomeriggio precedente. Speriamo che il responsabile sia identificato presto. Stavolta è capitato a me, ma se c'è un folle in azione l'intero comparto è a rischio. Torreano è terra di vigneti». Conferma il sindaco Roberto Sabbadini: «È una delle principali ricchezze della zona. Questa azione inqualificabile ha generato un'inevitabile preoccupazione, a livello di amministrazione e prima ancora, naturalmente, fra gli addetti ai lavori: tutti i viticoltori, ormai, sono al corrente dell'accaduto». Ma Torreano deve fare i conti con un ulteriore scenario inquietante, che potrebbe – ipotizzano Iacuzzi e lo stesso primo cittadino – riportare alla medesima mano vandalica. «Nel giro di qualche anno - spiegano – qui in paese sono stati avvelenati diversi cani. Si parla di una decina di esemplari». Casi denunciati dai proprietari delle malcapitate bestiole, ovviamente, ma purtroppo rimasti - finora – senza soluzione.
Lucia Aviani
Messaggero Veneto