Uti Natisone, lite fra sindaci dietro al commissariamento
Cividale: l’appello del sindaco di Buttrio a votare lo statuto scatena le reazioni dei colleghi Bordate da Torreano, Corno, Grimacco e Premariacco. L’astensione di Savogna e Stregna
di Lucia Aviani
( Messaggero Veneto )
CIVIDALE. L’appello del sindaco di Buttrio, Giorgio Sincerotto, a una marcia indietro nel voto sullo statuto dell’Uti del Natisone – nel segno, aveva fatto intendere, del senso di responsabilità – non è rimasto senza strascichi. Il più critico si è rivelato – ieri pomeriggio, nel corso dell’assemblea sfociata nella ratifica della bocciatura del documento – il primo cittadino di Torreano, Roberto Sabbadini, che ha contestato il modus operandi del collega e ha ribadito con forza la posizione di contrarietà nei confronti della legge istitutiva delle Unioni territoriali intercomunali: «Non è una buona riforma. Restiamo fermi sul parere già espresso. Per non parlare poi dell’arroganza che la Regione ha mostrato con la scelta di procedere ai commissariamenti».
Ha fatto eco il sindaco di Corno di Rosazzo, Daniele Moschioni: «Contestare i contenuti della legge e poi approvare lo statuto dell’Uti è una contraddizione». In linea Eliana Fabello, prima cittadina di Grimacco, tutt’altro che ottimista sui risultati dell’operazione disegnata dalla giunta Serracchiani: «A Sincerotto – ha dichiarato – dico che non è proprio possibile scindere la norma dallo statuto. Farlo è sinonimo di incoerenza. Per le Valli del Natisone l’attivazione del nuovo sistema sarà assolutamente deleteria: dovessero concretizzarsi, le Uti faranno pagare un prezzo altissimo al territorio, che si vedrà privare dei pochi, fondamentali servizi ancora in essere».
Per Roberto Trentin, sindaco di Premariacco (astenutosi), ora «ci si trova di fronte alla prova del nove»: si tratterà di capire, cioè, come il commissario designato intenda muoversi. «Terrà conto dello statuto da noi varato? O calerà, dall’alto, altri contenuti?».
E il panorama del dissenso si è (a sorpresa) allargato, causa il mancato recepimento di alcuni emendamenti proposti al consesso: astenuti, stavolta, anche gli unici due sindaci delle Valli riconducibili all’area di centrosinistra, Germano Cendou (Savogna) e Luca Postregna (Stregna). «Auspichiamo che l’assemblea si esprima a favore della bozza di statuto. Nel caso, però, i nostri emendamenti
non passassero – aveva preannunciato Cendou in apertura dei lavori –, noi ci asterremo».
Il voto finale, così, ha prodotto una variante rispetto a quella del 20 agosto: 5 favorevoli (da 7), 7 contrari, 4 astenuti (da 2). E un assente: Drenchia. Di nuovo.