Scarichi abusivi nella roggia Torreano-Cividale
CIVIDALE. Scarichi fognari abusivi nella roggia Torreano-Cividale? C'è chi avanza il dubbio, cui si affianca un ulteriore interrogativo: osservando il calo della portata del rivo da Rubignacco in poi qualcuno, infatti, ventila un'arbitraria gestione dell’acqua a fini personali, ipotizzando che parte del flusso venga deviato da privati, a seconda delle necessità del momento, nel rugo di Sant'Elena. Entrambe ipotesi, allo stato attuale, «ma verificare – ammonisce il consigliere comunale e regionale Roberto Novelli, che ha raccolto le segnalazioni di diversi cittadini residenti nei pressi del ruscello – sarebbe atto dovuto». Si annuncia, così, un’interrogazione consiliare, che verrà iscritta all’ordine del giorno della prossima assemblea civica.
«La roggia, che fra l’altro accusa da tempo l’assenza di una manutenzione programmata e periodica – ricorda l’amministratore –, è uno degli ultimi affluenti attivi del Natisone. Fino alla località di Rubignacco il letto conta su una discreta quantità d’acqua; in prossimità dell’ex mulino Dorbolò, invece, la portata cala vistosamente. In vari periodi dell’anno si assiste a un’anomala carenza idrica che, nei mesi estivi, provoca il proliferare di insetti, a cominciare dalle zanzare, creando non pochi disagi a chi vive nelle fasce limitrofe. C’è poi il problema, segnalato da varie persone e ancora più serio, del probabile riversamento nell’alveo di scarichi fognari illeciti, da abitazioni: un tanto si verificherebbe anche nel settore in cui la Torreano-Cividale corre sottoterra, in centro città. Lo stesso sembrerebbe accadere nella zona di via Mulinuss». Le conseguenze sono facilmente intuibili: cattivi odori e frequente presenza di ratti «dalle proporzioni inquietanti». A parere di alcuni cividalesi, poi, il contenuto di molte caditoie verrebbe irregolarmente immesso nella rete fognaria, sommandosi alle acque nere e tracimando, in determinate condizioni atmosferiche, nella roggia. «Una semplice osservazione del fondale nel tratto, ormai quasi sempre a secco, compreso tra via Conciliazione
e lo sbocco Natisone – rimarca Novelli – attesta l’esistenza di una sorta di fogna a cielo aperto». All’assessorato all’ambiente in sede consiliare verranno chieste spiegazioni di dettaglio sulle problematiche segnalate e informazioni sull’esistenza, o meno, di un piano d’intervento mirato.
Messaggero Veneto
05 novembre 2016
05 novembre 2016
di Lucia Aviani