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«Strada impraticabile a un anno dalla frana»

Percorso Tamoris-monte Joanaz: il sindaco accusa la Protezione civile e l’assessore Shaurli

TORREANO. È trascorso un anno e la situazione è «assolutamente immutata».
Passata l’immediata emergenza «nessuno – accusa il sindaco di Torreano, Roberto Sabbadini – si è più interessato alla frana che ha reso impraticabile la strada che dalla borgata di Tamoris conduce al monte Joanaz, uno dei luoghi di maggior attrattività turistica del territorio comunale».
Troppo tempo e troppo silenzio: dopo aver pazientato e sperato, così, il primo cittadino archivia la diplomazia e sferra attacchi in più direzioni.
Nel mirino finiscono, in primis, «la Protezione civile, che si è limitata – tuona Sabbadini – a eseguire alcuni sopralluoghi all’indomani del disastro, ma dalla quale poi non abbiamo più avuto alcun riscontro», e l’assessore regionale Shaurli, «che a suo tempo – ricorda il sindaco – mi aveva dato rassicurazioni, rivelatesi vane».
«La strada è tuttora impraticabile e questo – evidenzia il primo cittadino – comporta non pochi disagi. Ricordo che il tracciato conduce al monte Joanaz, luogo molto amato dagli escursionisti e dunque, per noi, preziosa risorsa, e che funge da collegamento con Porzus, con Canebola, perfino con la Slovenia. È inammissibile che siano stati spesi fior di quattrini, nel 2017, per la sistemazione delle strade (prossime al Comune di Torreano) toccate dal Giro d’Italia e che questa resti abbandonata al suo destino. Di recente ho scritto alla Protezione civile per conoscere tempi e modalità dell’intervento di risanamento dell’arteria, ma non ho ricevuto risposta».
«È inammissibile – chiosa –. Faccio presente, fra l’altro, che la situazione sta creando problemi non indifferenti agli operatori boschivi, che non avendo alternative sono costretti a passare sulla via a proprio rischio e pericolo, nonostante il divieto di transito».

Lucia Aviani
Messaggero Veneto del 08/04/2018

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