Il sindaco: Pascolini era stimato e benvoluto da tutti
TORREANO. Ha suscitato ampio cordoglio, a Torreano, la prematura scomparsa di Franco Pascolini, l’elettricista che nella tarda mattinata di domenica è stato stroncato da un malore, all’età di 63 anni appena, sulla strada che attraversa Cormòns, mentre stava tornando in bicicletta da Trieste.
Figura conosciutissima nel centro valligiano, dove risiedeva con la famiglia, ma pure in vari Comuni del circondario, in ragione del suo lavoro, Pascolini era persona profondamente stimata e benvoluta.
Lo confermano le parole del sindaco di Torreano, Roberto Sabbadini, che lo dipinge come «un grandissimo lavoratore» e ne evidenzia, in particolare, la rara disponibilità.
«A nome dell’amministrazione – dichiara il primo cittadino – esprimo la più sentita vicinanza alla famiglia, costretta a vivere il dramma di un distacco improvviso e inaspettato. Piangiamo un concittadino che con i suoi modi di fare, da un lato, e dall’altro con le qualità dimostrate nella sua professione, aveva saputo conquistarsi la stima, la fiducia e la benevolenza di tutti e non soltanto qui a Torreano».
Di indole riservata, Pascolini viene ricordato per l’impegno con cui si dedicava al proprio lavoro e per la solerzia che dimostrava nei confronti di chiunque gli chiedesse un aiuto.
La data dei funerali non è stata ancora fissata; sembra tuttavia (ma manca ancora l’ufficialità) che non si renderà necessaria l’autopsia sul corpo dell’uomo, che era stramazzato al suolo all’improvviso e che le pur immediate, subito competenti manovre di soccorso non erano riuscite a strappare alla morte.
I primi a cercare di rianimarlo erano stati, per pura casualità, un medico anestesista e un’infermiera di pronto soccorso, i quali viaggiavano sull’automobile che seguiva la comitiva di ciclisti chiusa proprio da Pascolini. (l.a.)