L’omaggio agli scalpellini e alla patrona Santa Lucia
TORREANO. Da Torreano a Saint Sulpice Le Guérétois, come negli anni Venti, quando tanti abitanti del centro valligiano – costretti ad andarsene dal paese natale in cerca di un impiego – esportarono nella località francese la propria arte di lavoratori della pietra.
C’è la simbolica firma degli scalpellini torreanesi sulla nuova scuola di Saint Sulpice, appunto, dove la pietra piasentina (simbolo e vanto del territorio alle porte di Cividale) la fa da padrona. La pavimentazione esterna del plesso, le parti interne comuni e i rivestimenti dei bagni sono stati realizzati, infatti, proprio con quel materiale, e in piasentina è pure una scultura prodotta dall’artista Giovanni Melchiorre e donata all’istituto, che lo ha collocato all’ingresso.
L’operazione, che rappresenta dunque una sorta di omaggio alla memoria dei tempi dell’emigrazione, sarà solennizzata oggi, a Torreano, a breve distanza dalla cerimonia inaugurale in Francia, alla quale hanno presenziato il sindaco Roberto Sabbadini, la sua vice, Monica Cantarutti, l’assessore Germano Monutti, il presidente del Consorzio Produttori Pietra Piasentina, Gianni Bini, e l’autore della scultura citata.
L’occasione è offerta dalla ricorrenza della patrona della categoria, Santa Lucia, che tradizionalmente viene festeggiata su iniziativa del Consorzio e delle aziende associate: il momento di ritrovo si aprirà con una messa nella chiesa parrocchiale (alle 11.30) e proseguirà, poi, alla locanda Da Menia, dove si terranno, prima del momento conviviale, i saluti delle autorità e la consegna delle benemerenze agli scalpellini anziani.
E nella circostanza «saranno esposte – annuncia il primo cittadino – le foto del taglio del nastro nella scuola del Comune francese di Saint Sulpice Le Guérétois, gemellato con Torreano».
Ma Santa Lucia sarà ricordata anche a Cividale, che ogni anno onora la martire nella chiesa di San Pietro ai Volti: le due messe della giornata, alle 8 e alle 18, saranno dunque officiate in quella sede, anziché in duomo.
È prevista pure la vendita, sul sagrato, di candele e biscotti natalizi: il ricavato contribuirà a finanziare le opere di restauro del luogo di culto.
L.A.