Risolto dopo trent’anni il caso della roggia a rischio esondazione
Finalmente accolto l’appello di chi abita in zona Sottocastello Dalla Regione 330 mila euro, l’intervento al via entro l’estate.
A enorme distanza di tempo (si parla di ben tre decenni) dalle prime istanze d’intervento e a sei mesi dall’ultima missiva di sollecito avanzata dai residenti, la questione della manutenzione della roggia Torreano - Cividale, della cui esondazione (era il 1990) resta a tutt’oggi memoria vivissima, sembrerebbe finalmente arrivata al capolinea. Le sospirate attività di pulizia e messa in sicurezza dell’alveo partiranno infatti entro l’estate, annunciano, sollevati, gli abitanti dell’area Sottocastello, che a inizio gennaio avevano inoltrato una lettera sul caso – firmata da una settantina di persone – al prefetto di Udine, Angelo Ciuni, al presidente della Regione, Massimiliano Fedriga e per conoscenza all’assessore comunale ai lavori pubblici, Rita Cozzi. Ed è proprio a quest’ultima che ora è rivolto un plauso: «La ringraziamo – dichiarano i residenti – perché è stata l’unica a interessarsi realmente alla vicenda, attivandosi con le realtà competenti e favorendo lo sblocco di una situazione paralizzata da un’infinità di anni». «L’opera – aggiungono – sarà eseguita dal Consorzio per la bonifica della pianura friulana». Ma c’è un secondo risultato conseguito, del quale i cittadini si compiacciono: è stata infatti trovata una soluzione per evitare l’intasamento di un canaletto che a suo tempo deviava l’acqua della roggia in direzione dell’Italcementi e che nel momento in cui il complesso industriale fu dismesso, fu collegato alla fognatura. Si provvederà a chiudere un “varco” nel quale confluiscono foglie e rifiuti, i quali intasano, appunto, il rivo. I lavori da eseguire sul letto del corso d’acqua, che fino a qualche decennio fa, quando ancora esisteva il Consorzio roggia Torreano - Cividale, registrava annuali azioni di pulizia, sono stati finanziati dalla Regione, per un importo consistente: a disposizione 330 mila euro, assegnati come detto al Consorzio. Trovano così soddisfazione, appunto, i reiterati appelli dei cividalesi che vivono in zona, a parere dei quali la parziale bonifica attuata alcuni anni fa – sempre sull’onda della pressione popolare – non poteva essere considerata risolutiva del problema.
09 GIUGNO 2019