Addio al “re” della fisarmonica Cudicio: era positivo al Covid
Addio al “re” della fisarmonica, il formidabile Renzo Cudicio, autentica gloria e assoluta autorità musicale a Torreano, suo paese natale, e talento apprezzato in tutto il Friuli Venezia Giulia, dove per decenni si è esibito con un’orchestrina. Aveva 78 anni: se ne è andato nell’ultimo giorno del 2020, nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Udine: era positivo al Covid.
Nativo di Torreano, appunto – dov’è sempre vissuto, fatta eccezione per una breve parentesi in Svizzera –, Cudicio ha speso la propria esistenza fra impegno lavorativo, affetti e la passione di sempre, quella fisarmonica che aveva iniziato a suonare ad appena cinque anni, ereditando la propensione del padre, e che aveva presto iniziato a padroneggiare, affinando le proprie capacità fino a diventare un virtuoso dello strumento.
A Torreano non c’è stata festa, sagra, evento pubblico o privato in cui Cudicio non abbia portato le sue note e trasmesso allegria.
«Perdiamo un’anima del paese, una figura centrale e carismatica. Ci mancherà tantissimo», dichiara il sindaco Roberto Sabbadini, esprimendo ai familiari il cordoglio personale, dell’amministrazione e dell’intera comunità, che si ritrova improvvisamente orfana di una sorta di simbolo identitario.
«Ha sempre regalato buon umore», dicono i compaesani del maestro, attivissimo anche nel sociale: al ruolo di dirigente e accompagnatore della squadra di calcio Torreanese, Cudicio ha infatti affiancato la presenza, la collaborazione e il supporto a moltissime delle attività organizzate sul territorio.
«Per me era un fratello – testimonia il batterista Alvaro Modonutti, storico compagno di spettacolo per il fisarmonicista –: abbiamo condiviso l’avventura musicale per 50 anni. Io sono stato il primo ad affiancarmi a lui, all’età di 14 anni: suonavamo ai matrimoni, soprattutto.
Nel tempo, poi, si unirono a noi altre persone, fino a formare un gruppo con il quale ci siamo esibiti in numerose località della regione».
Ma l’estro con la fisarmonica non era che una delle doti di Cudicio: «Era un factotum, aveva moltissime abilità», raccontano i familiari, ricordando i suoi tanti lavori – dall’officina cividalese Deganutti a un elettrauto di Udine, da una fabbrica di orologi in Svizzera alle Officine Riunite udinesi, fino all’istituto Bearzi, sempre nel capoluogo friulano, e infine all’azienda Ceda – e le spiccate capacità manuali, che si abbinavano a una mente aperta, lungimirante.
«Appassionato. Così definirei mio padre – dice la figlia Federica –, amante della bellezza in genere, non solo della musica, estremamente curioso, istintivamente portato alla conoscenza, alla sperimentazione, all’apertura e all’accoglienza». Mente vivace, animo gentile: «Cortesia, dialogo, sensibilità erano doti che l’hanno sempre contraddistinto», commentano da Torreano.
I funerali di Cudicio, che lascia la moglie Lauretta, due figli, Federica appunto e Luca (di fatto “fratelli adottivi” di una giovane del Ghana accolta con grande amore dalla famiglia), le adorate nipotine e un fratello, Armando, saranno celebrati lunedì pomeriggio, alle 15.30, nella chiesa parrocchiale di Torreano.