Sfida vicesindaco-farmacista per succedere a Sabbadini
Si è definito in extremis il panorama elettorale in Comune di Torreano, che stavolta, a differenza di 5 anni fa, quando unico candidato sindaco fu Roberto Sabbadini, evita la corsa in solitaria e riconquista il confronto a due.
La maggioranza, che non potrà più essere rappresentata dal primo cittadino uscente avendo quest’ultimo raggiunto il limite dei mandati, ha scelto la linea della continuità interna: a raccogliere l’eredità di Sabbadini (sempre con l’appoggio della lista “Per Torreano”) sarà la vice Monica Cantarutti, laureata in economia e commercio e forte di una lunga esperienza amministrativa, avendo ricoperto per 10 anni il ruolo di vicesindaco e avendo fatto parte, in precedenza, della giunta guidata da Paolo Marseu col ruolo di assessore al bilancio (poi mantenuto in affiancamento alle deleghe a istruzione e personale nel decennio successivo). Direttore dei servizi generali e amministrativi all’Istituto comprensivo di Pasian di Prato, per la maggioranza uscente Cantarutti rappresenta «la scelta migliore: in un momento non semplice, che registra fra l’altro il problema di vari pensionamenti e dunque avvicendamenti nell’ufficio ragioneria e tributi – dice Sabbadini –, la competenza di Monica Cantarutti e la sua conoscenza della macchina dell’ente locale sapranno garantire il supporto necessario».
Il competitor è il farmacista Francesco Pascolini, che lavora a Torreano e che sarà sostenuto da due liste «completamente smarcate – sottolinea il candidato – da qualsiasi componente partitica»: puramente civiche, insomma, sia “Torreano in movimento” (formata da «persone di esperienza») che “Torreano futura”, composta solo da giovani per lo più under 25 e tutti comunque under 30. «Le frazioni vi sono rappresentate quasi al completo», precisa il secondo gruppo, che nell’eterogeneità ha la sua forza: «Così modo potremo dare il maggior apporto possibile di idee e proposte», commentano i ragazzi. «Obiettivo è costruire la classe amministrativa del paese di domani», commenta il farmacista, che proprio dai giovani ha ricevuto la «spinta propulsiva» rilevatasi determinante nell’accoglimento della proposta a candidarsi. «Maturità e competenza – conclude – a supporto della freschezza, della visione d’insieme e dell’elasticità delle giovani generazioni. Vogliamo inaugurare una nuova stagione politica, dando vita a un’amministrazione del fare e non del dire».
tratto da "IL MESSAGGERO VENETO" del 31/08/2021