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MASAROLIS E L’ACCELEROMETRO

Masarolis entra a far parte della rete accelerometrica del Friuli Venezia Giulia (RAF)

La conoscenza del campo di onde vicino alla sorgente sismica è di essenziale importanza, sia per la progettazione di costruzioni antisismiche, sia per capire la dinamica della sorgente sismica e l'influenza delle condizioni locali di sito sul moto sismico del terreno. Quest'anno nella frazione di Masarolis il Dipartimento di Scienze della terra dell'Università degli studi di Trieste ha installato un accelerometro. Questo non è altro che un misuratore di vibrazioni o più semplicemente un sismografo. Le sue dimensioni sono pressoché ridicole, infatti è grande quanto la punta di un dito. Ben più voluminose sono invece le apparecchiature che ricevono i segnali da questo piccolo strumento e li inviano sotto forma di segnale radio ad un centro di raccolta dati.

Come funziona?

acc1L'accelerometro è un trasduttore di accelerazioni, fornisce cioè in uscita unsegnale elettrico proporzionale alle accelerazioni della struttura vibrante. Come indicato in figura, una massa M (chiamata massa sismica) viene stretta con una vite su di una lamina di quarzo ed il tutto è ancorato al terreno. Quando si scatena un terremoto, le vibrazioni si trasmettono alla massa M che, vibrando a sua volta, eserciterà una forza sulla lamina di quarzo proporzionale all'accelerazione subita. La particolare proprietà di questa lamina è di generare un segnale elettrico quando viene schiacciata. Questo segnale viene misurato ed elaborato fornendo così importanti informazioni sul fenomeno sismico. Torreano non è l'unico comune della zona ad essere stato scelto per l'installazione di questo apparecchio; anche i comuni di Resia, Moggio e Gemona ne sono stati dotati. Tutti questi strumenti nel loro insieme vengono a costituire la Rete Accelerometrica del Friuli Venezia Giulia (RAF) installata negli anni 1993-95, nell'ambito dei progetti scientifici europei, in collaborazione con ENEL_DCO di Roma ed il Servizio Sismico Svizzero. Nel 2000 la rete è stata completamente ristrutturata a causa della fine dell'attività di ricerca dell'ENEL nel campo dell'accelerometria. Le stazioni sono state così spostate dalle cabine ENEL a nuove postazioni più idonee. Alle stazioni accelerometriche del Friuli Venezia Giulia si affiancano gli accelerometri situati nella vicina regione Veneto, i cui dati, unitamente a quelli rileva-ti sul nostro territorio, permettono il controllo della sismicità di tutta la fascia del margine pedemontano veneto-friulano. Presso il DST esiste e viene aggiornato in continuazione un database contenente le registrazioni ed un'analisi preliminare dei dati. Inoltre, viene annualmente pubblicato un rapporto contenente i dati della rete.

Come si misurano i terremoti?

Le caratteristiche di un terremoto si rilevano attraverso due parametri: uno oggettivo, la magnitudo, ed uno empirico l'intensità. La magnitudo esprime la quantità di energia liberata dal terremoto nel suo epicentro, e viene espressa da un numero calcolato mediante un sismografo campione. Esistono varie scale di misurazione, ma la più usata è quella del sismografo statunitense Charles Francis Richter. Un terremoto del quinto grado della scala Richter libera un'energia equivalente a 20000000 chilogrammi di tritolo. L'intensità esprime la violenza apparente del terremoto sulla base degli effetti prodotti sulle costruzioni, sul terreno e sulle persone. La sua misurazione richiede dunque, la presenza di testimoni per descrivere e valutare le conseguenze del sisma. Il grado d'intensità si assegna località per località osservando i danni provocati e facendo riferimento a situazioni predefinite associate a numeri interi. acc2La scala d'intensità più nota è quella formulata dal sismologo italiano Giuseppe Mercalli. Un quinto grado della scala Mercalli è descrivibile con la caduta di oggetti ed il suono di campane. Ogni terremoto è definito da un solo valore di magnitudo e da molti valori di intensità; questi ultimi diminuiscono man mano che ci allontaniamo dall'epicentro del terremoto. Intensità e magnitudo vengono spesso scambiate e confuse. In realtà descrivono grandezze del tutto diverse e non direttamente confrontabili. Si possono avere terremoti che provocano la stessa tipologia di effetti (stessa intensità) ma con magnitudo diverse.

Flavio Sicco

TRATTO DAL "NOTIZIARIO COMUNALE 2000"

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