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IMAGE A Torreano è tutto pronto per vivere una magica "Notte del Vino"

Amministrazione comunale di Torreano in collaborazione con la Pro Loco... Leggi tutto...

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Torreano, ufficio postale a nuovo

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IMAGE Da Torreano e Cividale in gita da Papa Francesco

È stata una giornata di festa e gioia autentica per l’Istituto comprensivo... Leggi tutto...

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NOTIZIE TORREANESI

Risolto dopo trent’anni il caso della roggia a rischio esondazione

Finalmente accolto l’appello di chi abita in zona Sottocastello Dalla Regione 330 mila euro, l’intervento al via entro l’estate.

A enorme distanza di tempo (si parla di ben tre decenni) dalle prime istanze d’intervento e a sei mesi dall’ultima missiva di sollecito avanzata dai residenti, la questione della manutenzione della roggia Torreano - Cividale, della cui esondazione (era il 1990) resta a tutt’oggi memoria vivissima, sembrerebbe finalmente arrivata al capolinea. Le sospirate attività di pulizia e messa in sicurezza dell’alveo partiranno infatti entro l’estate, annunciano, sollevati, gli abitanti dell’area Sottocastello, che a inizio gennaio avevano inoltrato una lettera sul caso – firmata da una settantina di persone – al prefetto di Udine, Angelo Ciuni, al presidente della Regione, Massimiliano Fedriga e per conoscenza all’assessore comunale ai lavori pubblici, Rita Cozzi. Ed è proprio a quest’ultima che ora è rivolto un plauso: «La ringraziamo – dichiarano i residenti – perché è stata l’unica a interessarsi realmente alla vicenda, attivandosi con le realtà competenti e favorendo lo sblocco di una situazione paralizzata da un’infinità di anni». «L’opera – aggiungono – sarà eseguita dal Consorzio per la bonifica della pianura friulana». Ma c’è un secondo risultato conseguito, del quale i cittadini si compiacciono: è stata infatti trovata una soluzione per evitare l’intasamento di un canaletto che a suo tempo deviava l’acqua della roggia in direzione dell’Italcementi e che nel momento in cui il complesso industriale fu dismesso, fu collegato alla fognatura. Si provvederà a chiudere un “varco” nel quale confluiscono foglie e rifiuti, i quali intasano, appunto, il rivo. I lavori da eseguire sul letto del corso d’acqua, che fino a qualche decennio fa, quando ancora esisteva il Consorzio roggia Torreano - Cividale, registrava annuali azioni di pulizia, sono stati finanziati dalla Regione, per un importo consistente: a disposizione 330 mila euro, assegnati come detto al Consorzio. Trovano così soddisfazione, appunto, i reiterati appelli dei cividalesi che vivono in zona, a parere dei quali la parziale bonifica attuata alcuni anni fa – sempre sull’onda della pressione popolare – non poteva essere considerata risolutiva del problema.

Show di Cargnelutti alla Valchiarò Marathon

Oltre 300 bikers al via con il gemonese che infligge distacchi pesanti agli inseguitori. Tra le donne vince la triestina Guidolin

bike 4Il gemonese Diego Cargnelutti, da quest’anno in forza al Pavanello Racing Team di Ponzano Veneto, ha vinto la quinta Valchiarò Marathon Bike, andata in scena ieri a Torreano di Cividale e dintorni, terza prova del trofeo Friuli Mtb Challenge, valida per l’assegnazione dei titoli di campioni del Friuli Venezia Giulia di specialità. Il successo nella corsa valligiana conferma che Cargnelutti è uno dei migliori bikers friulani in circolazione: parlano chiaro i distacchi di 3’27” sul caprivese Andrea Bravin e di 5’02” sul veneto Enrico Salvador. La triestina Nicole Guidolin ha vinto invece la classifica femminile della Marathon. Per quanto riguarda il tracciato point to point, invece, il sanvitese Enrico Maria Migotti ha preceduto il compagno di squadra Jurij Lazzaroni e Mauro Rossato (Team Scavezzon). Nella classifica femminile, prima Luisa De Lorenzo Poz (EsteBike), davanti a Martina Pozzi e Meri Mazzanti. Da registrare, nella mattinata di ieri, anche un incidente: in un tratto nel bosco, in località Pegliano di Pulfero, B.A. del 1983, di Latisana, è caduto dopo aver perso aderenza con la sua bicicletta. Il corridore è stato soccorso dal personale del 118.

La gara

«Partiti oltre 300 bikers – racconta Denis Vogrig, coordinatore del comitato organizzatore in seno al Valchiarò Bike Team –. I favoriti hanno impresso subito un ritmo elevato. Al primo passaggio sul Gran Premio della Montagna, a Monteaperta, Diego Cargnelutti ha staccato i compagni di fuga scollinando per primo e proseguendo in una gara in solitaria. All’inseguimento del fuggitivo Ponta, Salvador e Bravin. Al traguado, nell’ordine, Cargnelutti, Bravin, Salvador, Ponta e Brancati».

Percorso

La Marathon Bike si è sviluppata su un percorso di 60 chilometri, con 1.749 metri di dislivello complessivo. La prima metà di gara si è snodata su sterrati e piste forestali, con passaggio panoramico sul monte Kraguanica. Da lassù, veloce picchiata tra i prati per imboccare il sentiero del Falco, fino a planare nell’abitato di Torreano di Cividale. A quel punto, i due percorsi si sono divisi: da una parte il lungo fino a completare i 60 chilometri, dall’altra il tracciato point to point da 38 chilometri totali.

Campioni Fvg

La quinta edizione della Valchiarò Bike Marathon, da quest’anno sotto l’ègida della Federciclismo, dopo quattro anni nell’orbita del circuito Acsi, ha assegnato le maglie di campioni Fvg della specialità della Granfondo. Hanno indossato la maglia con l’aquila regionale l’élite master triestino Daniel Pozzecco (Eppinger Team), il master 1 Andrea Bravin (Uc Caprivesi), il master 2 Claudio Cucinotta (Sportway Cycling Team), il master 3 Gianpiero Dapretto (Federclub Trieste), il master 4 Sergio Giuseppin (Delizia Bike Team), il master 5 Claudio Candido (Bike Team 53.3 Caneva), il master 6 Vito Petrucco (Acido Lattico), il master 7 Raffaele Ruggiero (La Roccia Bike Team Trieste), il master 8 Giovanni Flaiban (La Roccia Team Trieste), la masterwoman Nicole Guidolin (Gruppo Vulkan Mtb Trieste), l’open Marco Ponta (Fun Bike Cussigh Bike) e la sua compagna di squadra Maria Dimitra Theocharis. —

Francesco Tonizzo
28 MAGGIO 2019

Morta Giuditta Iaconcig figlia di uno dei “re” della pietra piasentina

TORREANO. Si è spenta prematuramente, ad appena 66 anni, Giuditta Iaconcig, la signora della pietra piasentina. Figlia di uno dei due fondatori dell’azienda Iaconcig, una delle ditte storiche di Torreano, l’imprenditrice aveva raccolto l’eredità paterna decidendo di svolgere la stessa professione e dedicandovisi con passione e tenacia. Lo testimonia anche il Consorzio produttori pietra piasentina, di cui Giuditta fu esponente attiva e vitale dando prova, sempre, di spirito di collaborazione e condivisione.

Un ritratto dai toni analoghi viene tratteggiato dal primo cittadino di Torreano, Roberto Sabbadini: «Le venivano unanimemente riconosciuti – testimonia, esprimendo il cordoglio dell’amministrazione e dell’intera comunità – una grande professionalità e il forte attaccamento al lavoro. L’azienda Iaconcig è una delle più radicate sul territorio: la signora Giuditta l’ha gestita a lungo, senza mai risparmiare energie».

Qualche anno fa, però, decise di voltare pagina, ritirandosi dall’impresa (ceduta a un familiare e dunque rimasta in capo alla famiglia) e cambiando completamente settore: aveva aperto un bed and breakfast nel centro di Cividale. Anche per tale scelta Giuditta Iaconcig risiedeva un po’ nella città ducale e un po’ nel paese natale, Torreano. «Lo scorso dicembre, in occasione dell’annuale Festa degli Scalpellini nella ricorrenza della patrona della categoria, Santa Lucia – ricostruisce il primo cittadino –, aveva ricevuto un riconoscimento per l’impegno profuso nel campo della pietra piasentina, “marchio” e vanto del nostro Comune».

I funerali saranno celebrati questo pomeriggio, alle 15, nella chiesa parrocchiale di Torreano. —

Lucia Aviani - Messaggero Veneto

A 28 anni diventa imprenditore con il sostegno del Comune

Massimo Causero ha vinto una borsa di studio presentando un piano innovativo Dopo la laurea ha coronato il sogno che aveva da bambino: vivere di agricolturaÈ partito con un sogno coltivato fin da bambino, vivere d’agricoltura. Poi, messa in tasca la laurea in viticoltura ed enologia all’Università di Udine, è arrivata la giusta opportunità con il progetto del Comune di Tavagnacco, “Labor.comm”.

È una iniziativa finalizzata all’inclusione lavorativa di giovani da 16 a 35 anni che gli ha dato coraggio, contatti e formazione per realizzare il suo desiderio. Massimo Causero, 28enne di Tavagnacco, ha da pochi mesi aperto l’azienda vitivinicola “Tralci di vita”, a Torreano, in via Ronchis.Tre ettari e mezzo di terreno coltivabile, alberi da frutto a volontà, viti che gli danno modo di produrre dieci varietà di vino. «Sin da quando ero all’asilo tormentavo i miei genitori per fare l’orto, volevo fare l’agricoltore – racconta il giovane, classe 1991 –. Ho studiato agraria a Cividale e poi ho proseguito all’università». Nel 2015 l’amministrazione comunale presenta il progetto d’innovazione – in collaborazione con Aracon, Ditedi, Cna, Confcommercio, Confartigianato e Confesercenti – e Massimo è uno dei vincitori della borsa di studio da 3.300 euro. «Hanno scelto il mio progetto, la realizzazione di una fattoria didattica all’interno di un’azienda agricola sostenibile – aggiunge Massimo –. L’esperienza mi ha consentito di conoscere esperti, di scoprire cosa significa realizzare un business plan e di mettermi in contatto con realtà importanti nel settore. È stato utile e mi ha dato coraggio». Da settembre, con la fidanzata Maria Chiara, gestisce l’azienda. «È rivolta all’ottenimento di un prodotto di nicchia, che rispetta l’ambiente e conserva la sua autenticità – spiega ancora Causero –. Nel nome, “Tralci di vita”, è racchiuso il senso di tutto questo. La vite crea i tralci che portano le gemme, queste ultime danno il frutto, che è la vita. Vita che sarà anche la nostra». Massimo, che presto passerà all’imbottigliamento del suo vino, ha mille idee da sviluppare. Sono previsti, nel rispetto di quello che era il progetto originario, un orto con prodotti a chilometro zero, l’ampliamento dell’area coltivata a ulivi e la trasformazione dei frutti dei diversi alberi presenti, per preparare le conserve che farciranno i dolci, serviti a colazione in un futuro Bed & Breakfast. «Ci stiamo facendo conoscere: la voglia di crescere è tanta», conclude Massimo. Anche l’amministrazione comunale è orgogliosa di tale successo. «Ci eravamo dati l’obiettivo di monitorare la situazione una volta conclusa l’esperienza con Labor.comm – commenta l’assessore alle politiche giovanili Giulia Del Fabbro – e ci fa piacere sapere che le attività svolte siano servite a realizzare l’idea progettuale dei partecipanti: continueremo in questa direzione, collaborando con tutte le realtà che possono essere d’aiuto a far sviluppare le idee dei ragazzi». 

Margherita Terasso
Messaggero Veneto del 20/03/2019

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