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Nel giorno del nostro Santo Patrono, San Martino Vescovo di Tours, domenica 13... Leggi tutto...

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"Frazione dimenticata" a Torreano, il sindaco: "In arrivo 225 mila euro"

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IMAGE La frazione dimenticata e l'appello della giovane coppia: "Come faremmo se ci fosse un'emergenza?"

Mirko Martinig e Jessica Russian, due ragazzi rispettivamente di 30 e 29 anni,... Leggi tutto...

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NOTIZIE TORREANESI

Antonio D'Andrea premiato fabbricatore di fisarmoniche

TOGLIANO:
Antonio D'Andrea premiato fabbricatore di fisarmoniche.


fisarmonicheAntonio D'Andrea, detto "Tone Ocialen" proveniente da Campeglio, fabbricava fisarmoniche, riparava sveglie, costruiva ruote in legno per carri e scale a pioli. Arrivò a Togliano verso gli anni 30, stabilendo la sua bottega nella corte della canonica presso l'abitazione della famiglia Marmai (dove oggi risiede la signora mariuta Marmai). Antonio d'Andrea, personaggio particolare, geloso della sua attività, non volle mai nessun garzone nella propria bottega, ma le sue fisarmoniche, curate nei minimi particolari, hanno regalato momenti di allegria agli abitanti dello comunità di Togliano a dei dintorni.

I NOSTRI NOMI ...DA NON DIMENTICARE ...

Bauziza
In Costa, il nome dovrebbe derivare dal latino VADUM, Vàt in Friulano, che significa guado, in questo caso in senso diminutivo, con la sostituzione, abbastanza frequente, della V originale con la B.

Cjascjèll
Alle falde di Noas, l'altura che sovrasta il borc del Crain, tra il Crèt di Paluzzis e la Cjarbonaria. Vi si trovano numerosi e concentrati i resti di vecchie cave. Il nome riprende il significato costruito sulla radice Chast-Cjast, in questo caso con senso diminutivo, essendo visibilmente più basso degli altri, ma non per questo meno importante. Infatti proprio in seguito della posizione strategica di osservazione, sulla sommità prominente, sorgeva un castelliere, ancora oggi visibile, di sicura origine pre-romana, che aveva funzioni di guardia e di avvistamento, da cui si comunicava con Santarmacura, anch'esso probabile sede di un sito di osservazione, e anche con il castelliere che oggi serve da cornice alla chiesetta di S. Spirito in Spignon.

 

MITI, FIABE E LEGGENDE LOCALI

La rupe delle fate
si diceva che dietro la cava di Colpapan, ai piedi della rupe, nelle caverne,vivessero un tempo delle streghe che la nostra gente chiamava fate dell'acqua. Qualcuno sosteneva pure che avessero i piedi rivolti al indietro.

Le fate di Presento
Non molti anni fa, quando i bambini di Prestento alla sera non volevano andare a dormire, li impaurivano dicendo che, se non avessero obbedito, sarebbero venute le fate a portarseli via. Queste, donne malvagia e capaci di stregare, erano brutte, avevano cappelli lunghi che ricadevano loro sulle spalle e zampe d'oca rivolte all' indietro. Da tempi immemorabili abitavano nella forra di Sanàs (detta per questo anche forra delle fate), un anno intero alla base del Monte Picàt, in fondo alla stretta vallata del Chiarò di Prestento. In quell'antro scorre un torrente con un brusio come se vi chiacchierasse dentro della gente. Di questa leggenda esistevano molte varianti. Ve ne racconto una. Molto tempo fa un pastore di Valle di Faedis, bravo suonatore di flauto, un giorno, mentre conduceva le pecore al pascolo sul Picat, si fermò davanti alla forra, da cui uscivano delle bellissime fanciulle dai capelli lunghi in inghirlandati di fiori. Erano le fate dell'acqua che da sempre, per irretire i giovani che passavano di là, nascondevano la loro brutta faccia con quella di belle fanciulle. Il povero pastore fu inviato ad entrare e a suonare per loro. Rimase nell'antro per migliaia di anni e, quando finalmente ne uscì, gli sembrò di essere trattenuto non più di due ore. La leggenda, al contrario, dice che vi rimase 2000 anni. Infatti, all'uscita cercò le sue pecore ma non le trovò e, tornato a valle nessuno lo riconobbe.

La carrozza d'oro nel Novaret
quand'ero bambina, ho sentito dire da i più anziani che, nella località che noi chiamiamo Novarèt e Colmario, c'era la carrozza d'oro. Non saprei dire a quale periodo risalga... se si tratti dei tempi di Attilao i vecchi raccontavano di questa carrozza di altra epoca. I vecchi raccontavano di questa carrozza che saliva da Colmarlo a Novaret. Anche località Colmario, dicevano, era stato sotterrato dell'oro.

Le anitre nel foràn di Sanàs
quella caverna e vediamo in alto è foràn di Landri. Più in basso, nella valle, c'è foràn di Sanàs. Veniva chiamato anche foràn des Aganis, perché in quel luogo vivevano le creature acquatiche. Ho sentito raccontare che in quel luogo hanno liberato delle anitre e queste, dopo un certo tempo, sono uscite a San Giovanni d'Antro. All'interno, ci si può inoltrare solo fino a un certo punto, oltre il quale c'è l'acqua.

Il serpente Osàt
Nei racconti dei vecchi si parlava di una bestiaccia, un serpente con una testa di coniglio o di capriolo, con o senza zampe e, aggiungeva qualcuno, con le orecchie. Vivevano nei boschi e chi aveva l'occasione di vederlo si spaventava parecchio, perché esso si rizzava e soffiava addosso al malcapitato. Quelli che udivano, di sera, il verso del capriolo, dicevano che poteva trattarsi di questo serpente.

le fate guerriere
da quanto ho sentito, erano delle guerriere cattive - sul genere delle amazzoni, sapete - che talvolta scendevano ad architettare qualche malefatta nei nostri paesi. Se ne stavano in quella caverna lassù... si, nell'antro delle fate. Da la uscivano di tanto in tanto.

La scopa di traverso alla porta
Una donna, nella quale più o meno tutti dicevano che fosse una strega, se ne stava un giorno seduta sul ciglio della strada, proprio sul ponte del diavolo, a Cividale. Transitava sul ponte un carro trainato dai buoi e non era riuscito a passare oltre. Allora il conducente aveva fatto scoccare la frusta, la donna era scattata in piedi e i buoi erano scappati, veloci con un treno... in un'altra occasione, questa strega, non riuscendo a sfogarsi contro una persona che odiava, si era messa a camminare attorno a un cespuglio e, finito il giro, la pianta era completamente secca. Dovete sapere che questi poteri si ereditano e la figlia di questa strega ne aveva ricevuti solo una parte. Un pomeriggio, si era recata da mia madre, credo per giocare a tombola. Più tardi, quando anche noi bambine eravamo rincasate, una di noi aveva messo la scopa di traverso alla porta, all'esterno, e poi aveva chiuso l'uscio, in modo che la scopa non fosse visibile. Avevamo infatti sentito dire che una strega non riesce passare se trova il passaggio interrotto da una scopa messa di traverso. La donna continuava a ripetere:- vi saluto... ora vado!-e afferrava la maniglia ma non osava aprire la porta.-bè, adesso vado... il saluto.-ma non si decideva ad uscire. Poi è arrivato mio padre, che ha tolto la scopa e ha aperto la porta: allora quella è partita con una palla di cannone.

Lo stregone buono
il nonno raccontava che, una volta, un tale di passaggio, uno stregone, aveva chiesto di poter dormire in una specie di capanno, vicino alla loro casa. Gli avevano offerto di andare sul fienile, ma lui aveva rifiutato, perché, sotto il fienile, c'era la stalla con gli animali. Allora gli avevano offerto un sottotetto, sopra il porcile, ma nemmeno la aveva voluto andare. E così si era sistemato sotto una tettoia, di fianco al pollaio, su un cumulo di fieno. All'alba mio nonno, che era uscito per vedere quest'uomo, aveva notato un albero tutto scorticato e rovinato. Allora, avendo capito che l'uomo non voleva dormire presso gli animali per non portare loro danno, lo aveva invitato in casa a mangiare con la famiglia.

Vendicarsi dello stregone
il mio bisnonno stava andando verso troiano col carro tirato dai buoi. Un uomo gli chiese di poter salire, ma egli rispose:-ma non vede che il caro talmente carico che i buoi non ce la fanno tirarlo?-. E proseguì da solo. Dopo pochi metri, gli animali si fermarono e non c'era verso di farli muovere. A niente serviva frustare, bastonare, torcere le code: non si volevano muovere. Un tale, che passava di lì, chiese a mio nonno:-forse qualcuno che ha fatto una richiesta, lungo la via?-. Si, a dire il vero, un uomo mi ha chiesto di salire sul carro... ma io ho rifiutato!-. Quello era uno stregone e che ha mandato una maledizione: ti devi vendicare!-. In che modo?-. Se prendi una mazza e colpisci il timone del carro, gli rompi la testa; se colpisci le ruote anteriori, gli rompi le braccia; se colpisci le ruote posteriori, gli rompi le gambe!-. Il bisnonno diede un forte colpo a una delle ruote posteriori. I buoi ripresero il cammino. Più avanti vide sull'orlo di un fosso l'uomo-stregone, steso su un fianco, che si lamentava: aveva una gamba rotta.

Racconti di:
- Benatti Mariagrazia
- Zamparutti candida
- Zamparutti Maria

Nuovo Presepe nella chiesa di Torreano

marinoniIl 17 dicembre è stato inaugurato il presepe costruito dal sig. Marinoni Elio di Canalutto e donato alla chiesa di San Martino di Torreano, dove rimarrà esposto fino alla fine di gennaio. Hanno partecipato all'inaugurazione i bimbi della scuola dell'infanzia di Torreano.
Il sig. Elio, un artista locale, è riuscito a creare un presepe "su misura" della comunità di torreano. Utilizzando la pietra locale come materiale di rifinitura unitamente a magnifiche piante realizzate in gesso e corsi d'acqua molto suggestivi, ha realizzato un presepe che ha lasciato tutti a bocca aperta !
Grazie Elio.

 

Vandali in azione al centro polifunzionale

Vandali in azione al centro polifunzionale

TORREANO. È stato l'assessore comunale alle attività sportive Giovanni Gavagnin, ieri, a denunciare ai carabinieri che, fra giovedì e venerdì, ignoti erano entrati nel centro polifunzionale del Comune "Sorelle Perini" di via Delle scuole sfondando un'entrata secondaria e scaricando tre estintori contro muri e pavimenti e danneggiando il quadro della corrente elettrica e alcune attrezzature. Il danno provocato dall'atto vandalico, secondo una prima stima ammonterebbe a 2.500 euro. Indagini a cura dei carabinieri della locale stazione.

Messaggero Veneto - 19 luglio 2009 pagina 07 sezione: UDINE

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