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NOTIZIE TORREANESI

Via Gemona a Cividale chiusa per lavori, disagi in arrivo per il traffico

Prosegue il piano di adeguamento delle condotte fognarie A Rubignacco paralisi della circolazione fino al 31 agosto.

Lunga paralisi – e conseguenti disagi – in vista per la circolazione su via Gemona, che da martedì sarà coinvolta nel corposo programma di lavori di adeguamento delle condotte fognarie avviato dall’Acquedotto Poiana mesi fa: chiusi i cantieri su via Sant’Apollonia, l’operazione proseguirà per tutta l’estate a Rubignacco, interessando l’arteria più movimentata fra quelle rientranti nel piano.

È stato proprio per contenere le inevitabili difficoltà per il traffico (considerata, in particolare, la presenza di due grandi istituti scolastici, piuttosto frequentati, sulla strada in questione, cioè il Civiform e l’Ipsia Mattioni) che si è optato per questa fase dell’anno, con l’impegno a concludere le attività entro la ripresa delle lezioni; il termine porta, per la precisione, al 31 agosto. «Gli interventi su via Udine, via Zugul e via Cavarzerani – spiega il direttore del Poiana, ingegner Alessandro Patriarca – saranno posticipati per consentire l’esecuzione di quelli su via Gemona, che si svilupperanno su 320 metri a partire dalla rotonda situata di fronte a villa Moro e fino al civico 86».

Considerata l’estensione della tratta, la direzione del cantiere, d’intesa con l’impresa esecutrice, ha stabilito di procedere per fasce di 50 metri alla volta, in modo da lasciare liberi gli accessi che precedono e seguono l’area di lavoro. Il passaggio pedonale sarà sempre garantito, in quanto i marciapiedi resteranno completamente liberi. Il blocco dei flussi veicolari impone, naturalmente, una serie di deviazioni: d’accordo con Anas, Fvg Strade, Saf e con le amministrazioni comunali di Cividale, Torreano, Faedis, Povoletto, Moimacco e Remanzacco si è optato per il dirottamento del traffico leggero (cioè i mezzi al di sotto dei 35 quintali) sul senso unico alternato, dotato di impianto semaforico, che sarà attivato a Rubignacco, in via della Croce, per collegare via Gemona a via Perusini.

Per il traffico pesante si è invece dovuto prevedere una deviazione ben più impegnativa, che indirizzerà i camion provenienti da Torreano e da Faedis verso quest’ultimo Comune e verso Povoletto, Remanzacco e Moimacco. Nel centro abitato di Rubignacco sarà dotato di semaforo l’incrocio tra via Rubignacco e via della Croce e saranno istituiti sensi unici su due tratte.

Lucia Aviani
da Il Messaggero Veneto 07/07/2019

Risolto dopo trent’anni il caso della roggia a rischio esondazione

Finalmente accolto l’appello di chi abita in zona Sottocastello Dalla Regione 330 mila euro, l’intervento al via entro l’estate.

A enorme distanza di tempo (si parla di ben tre decenni) dalle prime istanze d’intervento e a sei mesi dall’ultima missiva di sollecito avanzata dai residenti, la questione della manutenzione della roggia Torreano - Cividale, della cui esondazione (era il 1990) resta a tutt’oggi memoria vivissima, sembrerebbe finalmente arrivata al capolinea. Le sospirate attività di pulizia e messa in sicurezza dell’alveo partiranno infatti entro l’estate, annunciano, sollevati, gli abitanti dell’area Sottocastello, che a inizio gennaio avevano inoltrato una lettera sul caso – firmata da una settantina di persone – al prefetto di Udine, Angelo Ciuni, al presidente della Regione, Massimiliano Fedriga e per conoscenza all’assessore comunale ai lavori pubblici, Rita Cozzi. Ed è proprio a quest’ultima che ora è rivolto un plauso: «La ringraziamo – dichiarano i residenti – perché è stata l’unica a interessarsi realmente alla vicenda, attivandosi con le realtà competenti e favorendo lo sblocco di una situazione paralizzata da un’infinità di anni». «L’opera – aggiungono – sarà eseguita dal Consorzio per la bonifica della pianura friulana». Ma c’è un secondo risultato conseguito, del quale i cittadini si compiacciono: è stata infatti trovata una soluzione per evitare l’intasamento di un canaletto che a suo tempo deviava l’acqua della roggia in direzione dell’Italcementi e che nel momento in cui il complesso industriale fu dismesso, fu collegato alla fognatura. Si provvederà a chiudere un “varco” nel quale confluiscono foglie e rifiuti, i quali intasano, appunto, il rivo. I lavori da eseguire sul letto del corso d’acqua, che fino a qualche decennio fa, quando ancora esisteva il Consorzio roggia Torreano - Cividale, registrava annuali azioni di pulizia, sono stati finanziati dalla Regione, per un importo consistente: a disposizione 330 mila euro, assegnati come detto al Consorzio. Trovano così soddisfazione, appunto, i reiterati appelli dei cividalesi che vivono in zona, a parere dei quali la parziale bonifica attuata alcuni anni fa – sempre sull’onda della pressione popolare – non poteva essere considerata risolutiva del problema.

Show di Cargnelutti alla Valchiarò Marathon

Oltre 300 bikers al via con il gemonese che infligge distacchi pesanti agli inseguitori. Tra le donne vince la triestina Guidolin

bike 4Il gemonese Diego Cargnelutti, da quest’anno in forza al Pavanello Racing Team di Ponzano Veneto, ha vinto la quinta Valchiarò Marathon Bike, andata in scena ieri a Torreano di Cividale e dintorni, terza prova del trofeo Friuli Mtb Challenge, valida per l’assegnazione dei titoli di campioni del Friuli Venezia Giulia di specialità. Il successo nella corsa valligiana conferma che Cargnelutti è uno dei migliori bikers friulani in circolazione: parlano chiaro i distacchi di 3’27” sul caprivese Andrea Bravin e di 5’02” sul veneto Enrico Salvador. La triestina Nicole Guidolin ha vinto invece la classifica femminile della Marathon. Per quanto riguarda il tracciato point to point, invece, il sanvitese Enrico Maria Migotti ha preceduto il compagno di squadra Jurij Lazzaroni e Mauro Rossato (Team Scavezzon). Nella classifica femminile, prima Luisa De Lorenzo Poz (EsteBike), davanti a Martina Pozzi e Meri Mazzanti. Da registrare, nella mattinata di ieri, anche un incidente: in un tratto nel bosco, in località Pegliano di Pulfero, B.A. del 1983, di Latisana, è caduto dopo aver perso aderenza con la sua bicicletta. Il corridore è stato soccorso dal personale del 118.

La gara

«Partiti oltre 300 bikers – racconta Denis Vogrig, coordinatore del comitato organizzatore in seno al Valchiarò Bike Team –. I favoriti hanno impresso subito un ritmo elevato. Al primo passaggio sul Gran Premio della Montagna, a Monteaperta, Diego Cargnelutti ha staccato i compagni di fuga scollinando per primo e proseguendo in una gara in solitaria. All’inseguimento del fuggitivo Ponta, Salvador e Bravin. Al traguado, nell’ordine, Cargnelutti, Bravin, Salvador, Ponta e Brancati».

Percorso

La Marathon Bike si è sviluppata su un percorso di 60 chilometri, con 1.749 metri di dislivello complessivo. La prima metà di gara si è snodata su sterrati e piste forestali, con passaggio panoramico sul monte Kraguanica. Da lassù, veloce picchiata tra i prati per imboccare il sentiero del Falco, fino a planare nell’abitato di Torreano di Cividale. A quel punto, i due percorsi si sono divisi: da una parte il lungo fino a completare i 60 chilometri, dall’altra il tracciato point to point da 38 chilometri totali.

Campioni Fvg

La quinta edizione della Valchiarò Bike Marathon, da quest’anno sotto l’ègida della Federciclismo, dopo quattro anni nell’orbita del circuito Acsi, ha assegnato le maglie di campioni Fvg della specialità della Granfondo. Hanno indossato la maglia con l’aquila regionale l’élite master triestino Daniel Pozzecco (Eppinger Team), il master 1 Andrea Bravin (Uc Caprivesi), il master 2 Claudio Cucinotta (Sportway Cycling Team), il master 3 Gianpiero Dapretto (Federclub Trieste), il master 4 Sergio Giuseppin (Delizia Bike Team), il master 5 Claudio Candido (Bike Team 53.3 Caneva), il master 6 Vito Petrucco (Acido Lattico), il master 7 Raffaele Ruggiero (La Roccia Bike Team Trieste), il master 8 Giovanni Flaiban (La Roccia Team Trieste), la masterwoman Nicole Guidolin (Gruppo Vulkan Mtb Trieste), l’open Marco Ponta (Fun Bike Cussigh Bike) e la sua compagna di squadra Maria Dimitra Theocharis. —

Francesco Tonizzo
28 MAGGIO 2019

Morta Giuditta Iaconcig figlia di uno dei “re” della pietra piasentina

TORREANO. Si è spenta prematuramente, ad appena 66 anni, Giuditta Iaconcig, la signora della pietra piasentina. Figlia di uno dei due fondatori dell’azienda Iaconcig, una delle ditte storiche di Torreano, l’imprenditrice aveva raccolto l’eredità paterna decidendo di svolgere la stessa professione e dedicandovisi con passione e tenacia. Lo testimonia anche il Consorzio produttori pietra piasentina, di cui Giuditta fu esponente attiva e vitale dando prova, sempre, di spirito di collaborazione e condivisione.

Un ritratto dai toni analoghi viene tratteggiato dal primo cittadino di Torreano, Roberto Sabbadini: «Le venivano unanimemente riconosciuti – testimonia, esprimendo il cordoglio dell’amministrazione e dell’intera comunità – una grande professionalità e il forte attaccamento al lavoro. L’azienda Iaconcig è una delle più radicate sul territorio: la signora Giuditta l’ha gestita a lungo, senza mai risparmiare energie».

Qualche anno fa, però, decise di voltare pagina, ritirandosi dall’impresa (ceduta a un familiare e dunque rimasta in capo alla famiglia) e cambiando completamente settore: aveva aperto un bed and breakfast nel centro di Cividale. Anche per tale scelta Giuditta Iaconcig risiedeva un po’ nella città ducale e un po’ nel paese natale, Torreano. «Lo scorso dicembre, in occasione dell’annuale Festa degli Scalpellini nella ricorrenza della patrona della categoria, Santa Lucia – ricostruisce il primo cittadino –, aveva ricevuto un riconoscimento per l’impegno profuso nel campo della pietra piasentina, “marchio” e vanto del nostro Comune».

I funerali saranno celebrati questo pomeriggio, alle 15, nella chiesa parrocchiale di Torreano. —

Lucia Aviani - Messaggero Veneto

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