NOTIZIE TORREANESI
Torreano e Prestento accolgono il nuovo vicario parrocchiale don Gordian Ibeto
Il sacerdote nigeriano vive in Friuli dal 2017 e ha prestato servizio nel Rojale e nel Canale del Ferro. Succede a don Ciryacus Elelleh, nominato parroco a Varmo. Il parroco di Torreano e Prestento resta mons. Livio Carlino.
Don Gordian Chukwumaeze Ibeto sarà vicario parrocchiale nelle Parrocchie di Torreano e Prestento, nella Collaborazione pastorale di Cividale del Friuli. Nelle due Parrocchie – che comprendono rispettivamente anche le piccole comunità di Tamoris, Costa, Canalutto, Reant, Masarolis; Togliano, Montina e Ronchis, diverse delle quali situate in montagna – don Ibeto succede a don Ciryacus Maduawuchukwu Elelleh, a sua volta vicario parrocchiale, che sarà trasferito nelle comunità del comune di Varmo in qualità di parroco.
Il parroco delle Parrocchie di Torreano e Prestento resta mons. Livio Carlino, che prossimamente (in data da definirsi) presiederà una Santa Messa in cui sarà introdotto il nuovo vicario parrocchiale.
Chi è don Gordian Chukwumaeze Ibeto
Don Gordian Ibeto è nato il 31 luglio 1975 a Ibiasoegbe, nel sud della Nigeria, ed è un sacerdote fidei donum della Diocesi di Orlu (la stessa di don Elelleh). Ordinato presbitero nell’agosto 2008, vive in Italia da diverso tempo: per cinque anni ha svolto servizio in qualità di collaboratore e vicario parrocchiale a Reana del Rojale, servendo le comunità della Collaborazione pastorale reanese, prima di assumere – nel novembre 2023 – il servizio di vicario parrocchiale a Pontebba e Dogna. Don Ibeto lascerà dunque le due comunità del Canale del Ferro per trasferirsi sulle sponde del Chiarò, alle pendici del Monte Joanaz.

Addio a Rita Zamarian botanica e naturalista
Addio a Rita Zamarian botanica e naturalista <Generosa operatività a favore del territirio>
Una malattia le ha stroncato la vita in pochi giorni: aveva 61 anni.
Il ricordo del sindaco di Torreano Pascolini.
Marmomac premia il Consorzio Pietra Piasentina per i suoi 60 anni di eccellenza
L'importante fiera internazionale dedicata alla pietra naturale rende omaggio al Consorzio Pietra Piasentina, che celebra i suoi 60 anni dalla fondazione si è conclusa la scorsa settimana a Verona l’edizione 2025 di Marmomac, la più importante fiera internazionale dedicata alla pietra naturale, che anche quest’anno ha confermato la sua leadership mondiale nel settore lapideo.
Per quattro giorni Veronafiere è stata il centro del mercato globale, con oltre 50.000 operatori professionali provenienti da 140 Paesi e più di 1.400 aziende espositrici da 54 nazioni. Tra i momenti più significativi della manifestazione, Marmomac ha voluto rendere omaggio al Consorzio Pietra Piasentina, che celebra i suoi 60 anni dalla fondazione. Un riconoscimento che non premia soltanto la lunga storia del Consorzio, ma anche il ruolo che la Pietra Piasentina ricopre come eccellenza friulana e nazionale, apprezzata in tutto il mondo per le sue straordinarie qualità estetiche e fisico-meccaniche. Il premio consegnato al Consorzio è dunque un tributo a una realtà che, da sessant’anni, tutela e promuove non solo un materiale unico, ma anche un intero territorio e la sua economia locale, portando avanti valori di tradizione e maestria. Il Consorzio Produttori Pietra Piasentina è stato costituito nel 1965 da un gruppo di lungimiranti artigiani; con l’obiettivo di tutelare le origini, promuovere l’utilizzo e lo sviluppo della Pietra Piasentina.
Prestento, "Il paese dei fiori di carta"
La terza domenica di settembre il parse di Prestento nel Comune di Torreano diventa “Il paese dei fiori di carta”. In quel giorno migliaia e migliaia di fiori di carta compongono lungo le vie del paese una sinfonia di colori unica, suggestiva e irripetibile. La tradizione ha origine nel lontano 1895, quando il parroco del paese, dopo essere stato aggredito da un parrocchiano decise di perdonarlo. Per dare un rilievo pubblico e simbolico al fatto istituì la Festa del Perdon nella ricorrenza della Madonna Addolorata. Da allora a Prestento, la processione con la statua lignea della Madonna, conclude un triduo di preghiera attraversando le strade del paese addobbate di fiori carta, con i quali si formano all’entrata dei borghi artistici archi decorativi.
Per l’occasione e per valorizzare questi straordinari lavori con i fiori di carta, espressione di un artigianato molto raro, nell’ambito della Festa del Perdon, viene allestita annualmente una interessantissima mostra specifica. Amore, passione, fantasia e creatività sono gli ingredienti principali per far sbocciare dalla carta un fiore!
A Prestento questo succede da 130 anni! La festa del Perdon quest’anno si svolgerà dal 13 al 15 di settembre
Stand degustazione vini locali con le cantine: Guerra Albano -Jacùss – Casali Magnis
Chiosco gastronomico con tipiche specialità.
Ricca pesca di beneficenza.
Estrazione della tombola domenica ore 18.30 con monte premi di 500 euro.
Tutte le serate saranno allietate con musica dal vivo.
Impianto eolico nelle Valli del Natisone, un progetto da 65 milioni che nasce già contestato
Pulfero (Ud) – Quattro aerogeneratori (pale eoliche) alti 200 metri, per un impianto da 28 megawatt di potenza e un investimento complessivo stimato in circa 65 milioni di euro. Il progetto, presentato dalla società milanese Ponente Green Power srl, prevede la realizzazione di un parco eolico sul monte Craguenza, al confine tra i comuni di Pulfero e Torreano, nei pressi di Cividale del Friuli. Il procedimento per la verifica di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) è stato avviato il 30 giugno 2025. Da quel momento decorrono i 30 giorni entro i quali cittadini, enti e associazioni possono presentare osservazioni. La documentazione tecnica è consultabile sul sito della Regione Friuli Venezia Giulia, nella sezione dedicata all’ambiente e al territorio. L’area individuata è una delle poche in Friuli Venezia Giulia non sottoposte a vincoli ambientali e con condizioni di ventosità favorevoli: secondo i dati Arpa, le velocità medie del vento sono comprese tra i 4 e i 6 m/s. L’energia prodotta verrebbe convogliata e accumulata nella zona industriale di Cividale. L’impianto è concepito per una durata operativa di circa 30 anni, al termine dei quali le strutture dovrebbero essere smantellate.
Le contestazioni
La proposta ha però suscitato una forte opposizione da parte degli amministratori locali e della cittadinanza delle Valli. Il sindaco di Pulfero, così come altri primi cittadini dei Comuni interessati dal tracciato dei cavi (Torreano, Cividale, Moimacco e San Pietro al Natisone), ha già espresso contrarietà al progetto, paventando potenziali ricadute negative sul paesaggio delle Valli del Natisone. L’area interessata è attraversata dal Cammino Celeste e si trova a poca distanza dalle grotte di San Giovanni d’Antro, luoghi di interesse storico e naturalistico. Anche a livello regionale le reazioni sono state nette. Durante i lavori della I Commissione, l’assessore alla Difesa dell’Ambiente Fabio Scoccimarro ha dichiarato la contrarietà della Regione all’opera. Secondo Elia Miani (Lega), si tratta di “uno scempio calato dall’alto”, con rischi concreti per la vivibilità e l’identità del territorio. Analoga la posizione di Furio Honsell (Open Sinistra FVG), che ha parlato di “ecomostri” e ha denunciato la logica speculativa che si nasconderebbe dietro iniziative presentate come sostenibili: “Esprimiamo piena solidarietà alla protesta dei cittadini delle Valli del Natisone, contro l’ennesimo progetto di ecomostro in regione – scrive Honsell. – Costituito da 4 strutture eoliche di 200 metri d’altezza con base quadrata di 60 metri di lato che dovrebbero essere realizzare in aree boschive intonse e quindi non idonee. Ancora una volta, le norme incontrollate sulla sostenibilità energetica rischiano di diventare cavalli di Troia che favoriscono solo speculazioni contro il paesaggio e le comunità che lo vivono”. A schierarsi contro il progetto anche la consigliera Simona Liguori (Patto per l’Autonomia – Civica FVG), che ha sottolineato l’impatto ambientale e paesaggistico dell’intervento e la “mancanza di trasparenza e di reale partecipazione pubblica”. Per Liguori “la transizione ecologica non può significare imposizione”. Sul tema si è espressa anche la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi, che ha chiesto un fronte comune a difesa delle Valli. “Le pale eoliche previste sono alte quanto un grattacielo – ha dichiarato – e sarebbero costruite in aree boschive di pregio. Serve fermezza, come già avvenuto in altri casi, per evitare danni irreversibili”. Capozzi ha anche ricordato come il Movimento avesse cercato, in passato, di introdurre nella normativa regionale elementi più stringenti per la definizione delle aree idonee e non idonee alla realizzazione di impianti di questo tipo: “Lo stesso fronte comune – precisa con rammarico l’esponente del M5S – avrebbe potuto essere messo in atto anche in occasione della legge regionale che, per la prima volta in 15 anni, ha individuato le aree idonee e non idonee sulle quali installare tali impianti. Così, sulla base degli emendamenti da noi progressivamente presentati, gli stessi sarebbero stati considerati in area non idonea”. “Non che questo fosse sufficiente – sottolinea ancora Capozzi – per evitare l’autorizzare della struttura impattante di turno. Tuttavia, avrebbe sicuramente giovato o, almeno, fatto venire qualche dubbio in più ai proponenti. Ormai, però, il passato è passato e siamo pronti a sostenere i sindaci del territorio che vorranno osteggiare questa installazione”.
Impatto ambientale vs. obiettivi di sviluppo
Va ricordato che, al momento, l’iter è nelle sue fasi iniziali. La valutazione di impatto ambientale sarà un passaggio decisivo per stabilire se il progetto potrà procedere. Resta aperto anche il tema del coinvolgimento delle comunità locali, che nelle prossime settimane potranno formalizzare le proprie osservazioni. Il caso delle Valli del Natisone rilancia una questione che riguarda diversi territori delle aree interne e cioè conciliare gli obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili con la tutela del paesaggio, del turismo lento e della qualità ambientale.









